lunedì 23 marzo 2020

STEP#2 - IL RELATIVISMO E LA RELATIVITÀ

RELATIVITÀ E RELATIVISMO

Si legge spesso che il concetto di relatività introdotto nel 1905 da Einstein abbia rafforzato le tesi del relativismo inteso in senso filosofico.
Introduciamo entrambe le teorie e cerchiamo di capire, in realtà, perché non sono la stessa cosa.




  • RELATIVISMO
Per relativismo si intende una posizione filosofica di negazione dell'esistenza, il cui obiettivo è quello di conoscere la verità intesa come condizione umana. In generale infatti, il relativismo nega la possibilità di assumere un punto di vista oggettivo  sulla condizione umana e si limita ad affermare invece la verità di ogni punto di vista preso per sé stesso e quindi, la sua ineluttabile relatività. 
L'umanità si riduce quindi ad un insieme di opinioni individuali che possono risultare relativamente valide.

<<La cultura sofistica attraverso la critica della nozione di verità perviene ad una forma più radicale di relativismo. Non solo non esiste una verità assolutamente valida, ma l'unico metro di valutazione diviene l'individuo: per ciascuno è vera solamente la propria percezione soggettiva. Analogamente tale visione relativistica del mondo viene applicata al campo dell'etica... Non esistono azioni buone o cattive in sé; ciascuna azione deve essere valutata caso per caso.>>
(Fabio Cioffi, I filosofi e le idee)

Le origini del relativismo vanno ricercate al tempo dell'antica Grecia, precisamente nel periodo della crisi di Atene del dopo Pericle.

Si sviluppano infatti delle contraddizione della tradizione politica e filosofica degli anni precedenti, facendo nascere così una nuova dottrina filosofica; quella dei sofisti

(fonte: https://it.wikipedia.org/wiki/Relativismo_etico_sofistico)


  • RELATIVITÀ
Le origini della relatività intesa come concetto fisico vanno invece ricercate agli inizi del 1900, quando il tedesco Einstein formula la teoria della relatività ristretta, facendo nascere una nuova fisica e un nuovo modo di guardare l'universo.

Citando Paolo Musso: <<la relatività non è affatto una teoria del relativo, ma piuttosto dell'assoluto. Infatti la relativizzazione dello spazio e del tempo [...] da cui essa ha preso il nome fu solo il prezzo che si dovette pagare per giungere ad una ben più fondamentale unificazione, dimostrando l'invarianza (cioè, appunto, l'assolutezza) delle leggi di natura per tutti i fenomeni e per tutti i sistemi di riferimento>>.


(fonte: Paolo Musso, La scienza e l'idea di ragione. Scienza, filosofia e religione da Galileo ai buchi neri e oltre, Mimesis, Varese, 2001.)

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